La pasta alla “puttanesca”è un primo piatto tipico della cucina tradizionale napoletana molto amato e diffuso anche in altre regioni d’Italia.
Ma una delle domande che più spesso ci si pone è la seguente: perché si chiama proprio puttanesca?
Ancora una volta, l’origine del nome di questo iconico piatto trova la sua spiegazione in storie e leggende popolari radicate nell’immaginario collettivo del popolo napoletano e non solo.
L’origine del nome “puttanesca”
La pasta alla puttanesca, chiamata spesso semplicemente pasta aulive e chiappariell (dal dialetto napoletano, olive e capperi), è un piatto popolare molto semplice da preparare.
Tra le tante storie che riguardano l’origine del nome di questa ricetta, alcune delle più conosciute sono sicuramente quelle raccontate da Arthur Schwartz nel suo famoso testo del 1998 intitolato Naplesattable.
Secondo una di queste, il nome del piatto deriverebbe da una casa di appuntamenti situata nei Quartieri Spagnoli di Napoli. Vista la facilità di questa preparazione, il proprietario era solito offrire ai suoi clienti un piatto di questa pietanza per rifocillare i suoi ospiti.
Un’altra storia raccontata da Schwartz, ricondurrebbe l’origine del nome alla colorazione degli abiti indossati dalle donne nelle case di piacere all’inizio del novecento.
Colori vistosi, come il verde dei capperi e del prezzemolo, il rosso dei pomodori, il viola scuro delle olive e il granata dei peperoncini. Queste donne utilizzavano abilmente indumenti di questi colori per attirare i clienti nelle loro abitazioni e spodestare la concorrenza.
Una terza versione della storia raccontata nel libro, parla di una prostituta francese di nome Yvette, che dopo aver inventato il piatto decise di attribuirgli il nome “puttanesca” proprio per omaggiare la sua professione.
Ma le tante leggende che riguardano questo piatto non finiscono di certo qui!
Secondo Annarita Cuomo, il sugo alla puttanesca sarebbe nato in maniera del tutto casuale grazie all’inventiva dell’architetto Sandro Petti, proprietario del ristorante Rangio Fellone di Ischia.
Storia vuole che un giorno, dei clienti arrivati un po’ troppo tardi al ristorante, chiesero al gestore a corto di ingredienti per l’ora tarda, di preparargli “una puttanata qualsiasi”.
Dato il successo del piatto improvvisato, Petti decise di riproporre in maniera stabile e continuativa questa ricetta a base di sugo, olive e capperi e di chiamare questa sua nuova invenzione proprio “puttanesca” in onore di quella frase che aveva ispirato il sugo.
Jeanne Carola Francesconi, nel suo libro dal titolo La cucina Napoletana, propone ancora un’altra storia all’origine della ricetta.
Secondo la sua versione, questo piatto una volta portava il nome di maccheroni alla marinara, ma dopo la seconda guerra mondiale il pittore Eduardo Colucci, senza alcun motivo apparente, gli cambiò il nome in “puttanesca”.
Colucci abitava a Punta Mulino, sull’isola d’Ischia, in una casa con terrazza molto bella e pittoresca nei pressi della quale vi era un bellissimo albero d’ulivo.
Leggenda vuole che la sua abitazione fosse teatro di un continuo via-vai di personalità di spicco nazionali e internazionali e che, dopo un aperitivo a base di vino, il pittore offrisse a tutti i suoi amici un piatto di questa sua specialità a base di olive e capperi.
La ricetta degli spaghetti alla “puttanesca”
La ricetta del sugo alla puttanesca è in realtà molto veloce da preparare e anche i suoi ingredienti sono di facile reperibilità.
Nella cucina italiana esistono anche delle varianti regionali di questo piatto, come quella laziale che prevede la presenza delle acciughe sotto sale nella preparazione del sugo.
Un piatto molto buono e dal sapore caratteristico da provare assolutamente. Se volete assaporare il gusto autentico della puttanesca napoletana potete provare il sugo pronto olive e capperi di Eppronto.
Si tratta della preparazione tradizionale, ideale da gustare con spaghetti o linguine in tutte le stagioni dell’anno, ma soprattutto ideale per una bella mangiata in compagnia!
Ma adesso andiamo a vedere la ricetta degli spaghetti alla puttanesca!
INFORMAZIONI GENERALI
Difficoltà: facile
Tempo di preparazione: 20 minuti
Dosi indicate per: 4 persone
INGREDIENTI
Spaghetti (400 g)
Pomodori pelati (800 g)
Capperi sotto sale (10 g)
Olive nere di Gaeta (100 g)
Olio extravergine d’oliva (30 g)
1 mazzetto di prezzemolo
Sale fino q.b.
PREPARAZIONE
Per prima cosa, sciacquare i capperi con acqua dolce per rimuovere parte del sale.
A questo punto, preparare le olive nere rimuovendo il nocciolo e schiacciandole leggermente con la punta del coltello.
Lavare, asciugare e tritare il prezzemolo.
Mettere l’acqua in pentola e posizionarla sulla fiamma e ricordare che andrà poi salata a bollore.
In una padella, mettere l’olio d’oliva e gli spicchi d’aglio sbucciati.
Aggiungere anche i capperi interi e rosolare a fiamma media per circa 5 minuti mescolando spesso.
A questo punto, nel soffritto di olio e aglio mettere 2/3 olive per insaporire il tutto e i pomodori pelati. Continuare a mescolare il tutto per circa 10 minuti sempre a fiamma media.
Nel frattempo, nella pentola con l’acqua fare bollire la pasta cercando di mantenere una consistenza al dente.
Quando il sugo sarà pronto, rimuovere gli spicchi d’aglio e versare le olive snocciolate in precedenza e il prezzemolo nel sugo e mescolare per far amalgamare i sapori.
Quando la pasta sarà al dente, scolarla e versarla direttamente nella padella con il sugo. Saltare il tutto per circa mezzo minuto così che il sugo si diffonda bene e si vadano ad insaporire gli spaghetti.
Spegnere la fiamma ed impiattare, i vostri spaghetti alla puttanesca sono pronti per essere serviti!
Condividi su: